Mal di testa, crampi addominali, dolori muscolari o ossei: un bimbo su 5 ha sofferto almeno una volta di un qualche tipo di dolore cronico, mettendo in ansia i genitori e a rischio la frequenza scolastica. Ma non ci sono sufficienti studi sui farmaci migliori per affrontare questo problema.
A mettere in luce una forte carenza di evidenze scientifiche in quest’area è una revisione sistematica della Cochrane Library, di recente pubblicato sulla rivista Pain.
I ricercatori dell’Università di Bath, nel Regno Unito, supportati dal National Institute for Health Research, hanno condotto una revisione della letteratura da cui è emerso un netto contrasto tra il numero di evidenze disponibili per i farmaci usati per trattare gli adulti con dolore cronico, rispetto a quelle sui bambini: ad esser presi in esame sono stati centinaia di studi randomizzati che hanno valutato complessivamente circa 300.000 pazienti adulti con dolore cronico, mentre sono soltanto 393 i bambini che hanno partecipato a soli 6 studi clinici.
“Occorre fare molto di più per migliorare la qualità e la quantità delle evidenze”, spiegano gli autori che definiscono “inaccettabile la disparità di conoscenze tra adulti e bambini, con un rapporto di circa 1000:1”. Ma i bambini, sottolinea la co-autrice Emma Fisher, “non sono piccoli adulti, quindi non possiamo estrapolare le evidenze acquisite dagli adulti e applicarle a loro”. “I responsabili delle politiche sanitarie – conclude Christopher Eccleston, direttore del Centre for Pain Research all’Università di Bath – devono affrontare questo problema”. Il dolore non gestito correttamente, infatti, nei più piccoli può causare ansia, isolamento, depressione, problemi scolastici.