Molto diffusa ma non innocua, l’artrosi, in particolare quella al ginocchio e all’anca, è associata a maggiori rischi per il cuore. A evidenziarlo, uno studio pubblicato su Osteoarthritis and Cartilage, rivista dell’OsteoArthritis Research Society International.
I ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia, hanno identificato tutti i residenti nel sud della Svezia tra i 45-84 anni nel 2003 e individuato coloro che avevano avuto una diagnosi di artrosi in articolazioni periferiche tra il 1998 e il 2003. Tra 469.177 residenti, hanno così identificato 15.901 pazienti (età media 67 anni e 41% uomini) con artrosi al ginocchio, 9347 all’anca, 4004 alla mano e 5447 in altre articolazioni. Quindi hanno continuato a seguire tutti i pazienti con diagnosi fino alla fine del 2014, classificando la causa della morte.
Solo per l’artrosi del ginocchio e dell’anca e la morte cardiovascolare, ovvero dovuta a malattie cardiache ischemiche croniche e insufficienza cardiaca, risultava aumentata e aumentava anche di pari passo con la durata della condizione.
I risultati, spiegano i ricercatori, richiedono una migliore implementazione delle linee guida per il trattamento dell’artrosi, con particolare attenzione al miglioramento del livello di attività fisica.
Spesso confusa per via dei simili sintomi con l’artrite (malattia infiammatoria e sistemica), l’artrosi è dovuta a una degenerazione delle articolazioni dovuta all’usura e all’età. Ma, chiarisce Carlo Selmi, responsabile Reumatologia Humanitas e docente Università di Milano, “entrambe sembrano condividere, anche se per motivi del tutto diversi, un maggior rischio per il cuore. Per l’artrite il collegamento è dovuto all’infiammazione cronica che riguarda tutto l’organismo. Il fattore che invece collega artrosi e malattie cardiovascolari è il sovrappeso, e pertanto i disturbi metabolici che ne conseguono. Per questo motivo un calo di peso è efficace su entrambe le condizioni e pertanto deve essere incoraggiato mediante una appropriata attività fisica”.