Chi supera i 7.000 metri può sperimentare allucinazioni che, al contrario di quanto si credeva, non sono riconducibili agli altri noti sintomi del mal di montagna. I racconti delle imprese di alpinismo d’alta quota sono pieni di aneddoti che riportano di allucinazioni e altre forme temporanee di perdita del senso di realtà.
Ora uno studio italiano e austriaco rivela che queste forme di psicosi costituiscono un’entità medica precisa e mai descritta finora, non direttamente riconducibile ai sintomi del “mal di montagna”. Lo studio è pubblicato su Psychological Medicine.